Abel Wakaam
La Setta
1° La Setta, un viaggio alla ricerca del piacere estremo.
Valeria aveva venticinque anni e la sua cara amica Francesca soltanto uno di più. Insieme avevano condiviso ogni gioia e dolore della vita, insieme avevano riso, pianto, amato e sofferto... in un'età in cui ogni giorno sembra essere l'ultimo prima di una nuova era. Entrambe fotografe di moda, si erano inventate uno Studio d'Arte con l'intento di realizzare ritratti di classe. L'idea era quella di dipingere con acquerelli sfumati sopra le immagini scattate in posa, stampate su carta pregiata in grandezza naturale.

Le loro clienti erano ricche signore che potevano permettersi di spendere un paio di milioni per un'opera decisamente singolare, e dopo un inizio incerto, il lavoro si era assestato su ritmi soddisfacenti.

Molto simili tra loro per carattere e prestanza fisica, l'unica differenza era nei capelli: lisci e chiari per Francesca... ricci e corvini per Valeria. Entrambe con un fisico apparentemente minuto, sembravano voler nascondere la propria sessualità sotto un paio di jeans ed una maglietta slavata, ma l'armonia del loro corpo non passava inosservata, e spesso venivano scambiate per le stesse modelle che avrebbero dovuto fotografare.

Fu proprio ad una di queste sfilate che conobbero Marcella Sainz, lei le mandò a chiamare perché la raggiungessero nel suo ufficio e, senza preamboli, commissionò loro un servizio, proponendo di pagare in anticipo la totalità della somma pattuita.

- Mi fido di voi perché mi piace il vostro stile, - spiegò, con quella erre moscia che arricchiva di nobiltà la sua voce - è difficile trovare donne che facciano bene questo lavoro, spesso si lasciano condizionare da una visione troppo femminista del mondo... e non è ciò che io voglio.

Non si trattava dei soliti quattro scatti da stampare sulle riviste di moda, il lavoro consisteva nel realizzare un album di presentazione per un Club esclusivo, Marcella lasciò intendere che si trattasse di un'antichissima Loggia, con migliaia di adepti in tutto il mondo.

- Dipende dal tipo di impegno e dal budget a disposizione, - mise le mani avanti Valeria, conoscendo la mania di perfezione della signora Sainz - una commissione di questo tipo prevede la conoscenza specifica del settore... e delle aspirazioni dei suoi clienti.

- L'anno passato abbiamo acquisito una nuova sede, si tratta di un vecchio stabile sulle rive di un fiumiciattolo. E' una costruzione con soffitti alti e merletti, enormi saloni affrescati ed un camino in ogni stanza. Tutto è stato ristrutturato riportandolo all'antico splendore, ed ora vorremmo realizzare un servizio fotografico che mostrasse la sua bellezza ai soci del gruppo.

- Mi scusi se la interrompo, - intervenne Francesca - noi siamo ritrattiste, si... ma fotografiamo persone... non ci siamo mai occupate di immobili e ambientazioni.

..ed infatti ci saranno delle modelle al centro di ogni scena, ciò che mi preme è che il risultato di questo connubio sia un'opera in grado di esaltare sia i soggetti... che quello che c'è intorno.

Bastarono le sue rassicurazioni a convincerle ad accettare il servizio, e la signora Sainz si affrettò a consegnare il cospicuo assegno appoggiadolo sul contratto che riportava i termini dell'accordo sulla carta intestata del Club. Sopra la firma, contornato da due foglie in oro, videro per la prima volta il simbolo del drago alato che stringeva tra le zampe un serpente senza vita, e ne rimasero subito conquistate.

Non potevano sapere dove le avrebbe portate il sentiero impervio che stavano imboccando, né quanto sarebbe cambiata la loro vita nel momento stesso in cui quella goccia d'inchiostro macchiò il foglio immacolato.

Il primo impatto con il Castello fu sconvolgente quanto improvviso, il viale alberato si aprì davanti agli occhi senza nemmeno concedere il tempo di un respiro: ..è troppo bello! - esclamò Valeria, puntando istintivamente l'obiettivo della macchina fotografica verso i muri rosati che s'inchinavano davanti al grigio scuro del tetto in pietra levigata. - E' inusuale, - sussurrò Francesca, compiendo un giro completo su se stessa - non è la solita immagine da cartolina illustrata... ha qualcosa di più profondo, di vissuto.

La signora Sainz si presentò al cancello in compagnia di una ragazza vestita in abiti antichi, aveva una benda sugli occhi ed un mantello di velluto blu scuro. Si adagiò sui gradini di basalto mostrando il corpo completamente nudo... le labbra vermiglie si schiusero in un sorriso e quello fu il primo scatto di una serie infinita.

Erano entrambe abituate a lavorare senza preavviso, pronte a cogliere l'attimo giusto senza mai farselo sfuggire, ma la sensualità che pulsava in quell'immagine di donna, abbandonata ai loro sguardi, divenne la forza trainante che le spinse ad osare, ed allora la ritrassero in ogni dettaglio con l'idea di ricomporre un elegante collage dai toni forti e invitanti.

- Questa sta godendo, - sussurrò Valeria, ingrandendo col teleobiettivo il sesso pulsante tra i peli corvini - riesco a percepire le contrazioni.

- Oppure sta solo fingendo per farti felice, - la rimbrottò Francesca, rifilandole una gomitata - come puoi pensare che possa provare il benché minimo piacere distesa con la testa di sotto sugli spigoli di granito?

- Ti assicuro che è così... non sono scema, vedo i suoi umori che scivolano sulla pelle come se stessero sgorgando da una sorgente.

Aveva ragione la giovane fotografa, il loro soggetto era in preda ad un'eccitazione ben visibile, sotto lo sguardo austero della signora Sainz che sapeva bene come giocare con i desideri dei suoi ospiti. La luce tenue del tramonto lasciò ben presto il posto alle ombre grigie dell'imbrunire, e l'invito a seguirla lungo il viale risuonò impetuoso come un ordine ma suadente come una carezza; era tempo di varcare la soglia del Castello per raggiungere il salone degli arazzi e scaldarsi alla fiamma scoppiettante del camino.

Imponente come mai ne avevano visti, il fuoco sembrava correre impazzito su per la cappa, avvolgendo l'enorme tronco che divorava con le sue lingue taglienti. Mille schegge impazzite saltavano come farfalle lucenti roteando nel fumo: ..forte e impietoso come dev'essere un vero uomo! - tuonò Moreno Artemisias, presidente del Club Tsunami.

- Ho poca esperienza in materia, - sorrise Valeria - ma se proprio devo scegliere un uomo per un motivo, lo farei per l'onestà... le confesso che proprio non sopporto le menzogne e le falsità sotto ogni forma.

- La verità è l'arte deliziosa con cui si riesce a nascondere le bugie, ma non è per parlare di uomini che vi ho invitate al Castello. Dobbiamo realizzare un Book di classe che faccia conoscere questo posto a tutti gli iscritti della Loggia... e sono certo che voi sappiate valorizzare ogni angolo nascosto di questo luogo incantato.

- Mi scusi se glielo chiedo, - intervenne Francesca - ma potrebbe spiegarci in due parole qual è lo scopo del Club?

- Siamo ciò che sta in mezzo, - le rispose la signora Sainz, chiamando i camerieri per l'aperitivo - rappresentiamo un ponte tra culture, uomini e donne diverse e la nostra capacità di far intermediazione è riconosciuta nei cinque continenti.

- E cioè, - insistette la ragazza - cosa fate in pratica, potrebbe farmi un esempio semplice?

- Immaginiamo che lei stia cercando una rosa nera, - le venne in aiuto Artemisias - e che noi fossimo a conoscenza del giardino in cui è coltivata...

- Mi fornite l'indirizzo? - balbettò la fotografa.

- No... ma invitiamo entrambi a prendere una tazza di tè da noi!

- E se io cercassi un vero uomo forte e impietoso? - domandò Valeria.

- Questo è più difficile... ma noi siamo abituati ad accontentare sempre i nostri soci!

Pensarono che scherzasse, o forse non si posero nemmeno il problema, eppure si trovavano al centro di ogni crocevia, là dove ogni cosa poteva essere comprata e venduta al miglior offerente.
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