Abel Wakaam
Sacrificium
1° Sacrificium, la sfida degli dei.
Rio Jutai, Amazzonia.

Il chiarore dell'alba scardinò il silenzio effimero della notte. Il primo grido si levò dall'intrico della foresta e subito fu seguito da un altro e un altro ancora. La battaglia per la sopravvivenza era di nuovo cominciata nel polmone verde della nostra amata Terra.

Helen si strinse la coperta sulle spalle e un fremito le corse lungo la schiena al pensiero che tra poco sarebbe rimasta sola in quel mondo così ostile. - Sembra incredibile che un popolo di trentamila persone possa vivere qui... - esclamò, cercando il conforto di Peter Halley, intento a scrutare la riva del fiume con un potente cannocchiale all'infrarosso.

- E' incredibile che siano vissuti in quest'area per cinque secoli, senza essere contaminati dalla tecnologia e dal progresso. - rispose con malcelato entusiasmo - Se non fosse per l'imprudenza di uno sparuto gruppo dei loro esploratori, non ne avremmo mai scoperto l'esistenza.

- Ho paura... - balbettò la donna - adesso che si avvicina il fatidico momento, ho davvero paura di affrontare questa impresa.

- La paura accompagna l'uomo dall'inizio della sua evoluzione, - commentò Peter, senza mai staccare gli occhi dalla riva - senza paura non avrebbe senso il coraggio. I rischi di questa impresa sono minimi e i benefici che ne potrai trarre saranno smisurati. Dovresti essere fiera di essere stata scelta per incontrare questo popolo...

- ...sono stata scelta solo perché nelle mie vene scorre sangue olandese, - lo interruppe bruscamente - ero l'unica del gruppo compatibile con le specifiche di razza. Ora però mi chiedo se sarò davvero in grado di affrontare questa gente e fingermi una di loro.

- Sei una di loro! Questo popolo non è figlio dell'Amazzonia. Più di quattrocento anni or sono è partito dalla tua stessa terra d'origine per intraprendere un viaggio verso il nuovo mondo. Sette navi colme di uomini, donne e bambini... sette navi piene di speranza ed entusiasmo, di ingegno e di forza d'animo. Non sono semplicemente sopravvissuti alla loro avventura, ma hanno scritto cinque secoli di storia parallela alla nostra, hanno fondato una nazione, con le proprie leggi, con le proprie istituzioni, e sono stati capaci di escludere la violenza e la guerra mentre noi ci ammazzavamo a vicenda. Non è di loro che devi aver paura, ma dall'egoismo degli uomini che governano il nostro mondo e potrebbero decidere di mettere fine a questo miracolo.

- Anche questa è una bella responsabilità, non posso credere che questa decisione pesi solo su di me.

- Il tuo compito è verificare che non ci siano incongruenze nei rituali sacri che possono aver subito contaminazioni locali. E' per questo che devi condividere la loro quotidianità, devi verificare che la natura dei loro sacrifici sia in linea col concetto di moralità universale di cui facciamo tutti parte.

- Se il rapporto dei ricercatori è sbagliato, - sospirò Helen - mi ritroverò ad essere la prima vittima sacrificale del ventunesimo secolo.

- Se ci fosse questo rischio, non saremmo qui, - rispose Peter, facendo cenno agli indios di accostare - non si ha nessun riscontro di pratiche cruenti nella sfera rituale di questo popolo.

- Si, ricordo perfettamente la frase sibillina con cui Herbert ha chiuso la sua relazione, affermando che "tutte le vergini prese in carico dalla classe sacerdotale hanno fatto ritorno incolumi alle proprie case". Nessuno è però a conoscenza di cosa sia accaduto nel tempio!

- Ai sacerdoti è fatto divieto di avere rapporti sessuali...

- So anche questo, - rispose stizzita Helen - ma tra qualche minuto io sarò la sola a rischiare di persona sulle teorie di Herbert.

- Pensa al compenso di tre milioni di dollari ed al microtrasmettitore satellitare che ci dice sempre dove ti trovi, - le ribadì con decisione Peter - ti basta premere un bottone e veniamo a prenderti.

- Ok, ok... scusami, sono un po' nervosa, una volta preso contatto con gli incontreros andrà meglio. Sin da piccola ho il terrore della solitudine.

Quando l'imbarcazione si accostò alla riva, Peter l'aiutò a scendere: - Ci siamo, - sussurrò - il trasmettitore è già attivato... la coperta purtroppo la devi lasciare in barca, è importante che nessun elemento esterno venga abbandonato qui.

- Quanto tempo impiegheranno ad accorgersi della mia presenza?

- Questo posto è considerato l'ultimo baluardo del loro territorio. Lo controllano almeno due volte al giorno e di solito passano di qui un'ora dopo l'alba.

- Peter... - balbettò Helen - ho paura!

- Sei troppo bella per essere mangiata, - rispose l'uomo, abbozzando un sorriso - coraggio... l'appuntamento è in questo stesso luogo tra novanta giorni, cerca di essere puntuale.

Si rese davvero conto di ciò che stava accadendo quando il rumore delle pagaie che accarezzavano la superficie del fiume andò a scomparire. Fu allora che il battito del cuore subì un incremento nervoso, battendo nelle tempie con un ritmo insostenibile. - Morirò qui... adesso, - sussurrò Helen - e quando mi troveranno sarà rimasto soltanto un cumulo di ossa sbiancate dal sole.

Cominciò a ripetere a mente la tormentata bugia che avrebbe cercato di propinare agli incontreros e subito ipotizzò che non le avrebbero mai creduto. Come avrebbero potuto accettare che lei facesse parte di una famiglia fuggita anni prima nella foresta, e quanto poteva essere logico supporre che il ritorno alle origini fosse scattato in seguito all'incontro con i nuovi fuggiaschi, presi in carico dalle Associazioni Governative?

Il nervosismo accumulato nell'attesa sfociò in un pianto a dirotto, ma immediatamente l'adrenalina prese a scorrere nel sangue con la sua sferzata di energia esplosiva. Una voce roca, sconosciuta, risuonò nell'aria con un impeto maestoso, poi gli fece eco un secondo uomo: erano in arrivo i temutissimi incontreros!

Dalla loro prima valutazione sarebbe dipeso il futuro della missione, un rifiuto sarebbe suonato come un vero disastro.

- Chi sei? - domandarono quasi all'unisono in quella lingua atipica che aveva conservato l'antica sonorità originale.

Helen rimase a testa bassa, inchinata ai loro piedi, e cercò di spiegare confusamente quella assurda storia, ripetuta sino allo sfinimento durante la lunga quarantena a Jutai.

Uno degli uomini si abbassò verso di lei, le sollevò dolcemente il capo sospingendolo da sotto il mento, e si perse nei suoi profondi occhi azzurri.

- Non ho più una famiglia, - continuò Helen, tra le lacrime - portatemi con voi.

Gli incontreros si guardarono nervosamente intorno, poi uno di essi prese la donna per un braccio e la trascinò velocemente nella boscaglia. - Non spetta a noi decidere il tuo futuro, - esclamò, scrutando le sue forme sensuali - sarà Prius a prendere una decisione dopo averti ascoltata.
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