Abel Wakaam
Social Game
1° Social Game, la tentazione che viene dal Web
Gaia brontolò qualcosa di incomprensibile, richiamando l'attenzione di Federico, assorto nella visione di una partita di calcio in tv: - Che ti succede? - le domandò, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.

- Un maniaco, - rispose, con un certo nervosismo - uno dei soliti imbecilli di cui è pieno Facebook!

- E cosa vuole questo fantomatico maniaco? Ti ha scritto anche lui che sei una gran figona? Non puoi lamentarti se ti arrivano certi commenti dopo che hai pubblicato le tue foto al limite della decenza.

- A parte che una foto in costume non è al limite della decenza come dici tu, - reagì prontamente - e poi questo cretino mi ha scritto in privato ed il suo non è certo un complimento.

- Allora ti fa incazzare che non sia un complimento. - la prese in giro - Cosa vuole da te?

- Ecco, è proprio questo il problema... quello che vuole da me!

- Non fai prima a dirmelo, invece di polemizzare col mondo intero?

- Scrive che ha visto tutte le mie foto, ne ha scelta una in particolare e mi chiede se mi andrebbe di prenderglielo in bocca.

Federico seguì le ultime azioni di gioco, poi si voltò a guardarla. - Mi stai prendendo in giro?

- No, - gli ribadì, raggiungendolo sul divano per mostrargli lo smartphone - guarda tu stesso.

- OK, è uno stronzo, rispondigli che lo succhi soltanto a me e mandalo a fanculo.

- Lo blocco e risolviamo il problema.

- Ma no, - insistette - scrivigli quello che ti ho detto e vediamo come la prende.

Per quanto non ne fosse convinta, Gaia digitò il messaggio di risposta, così come le era stato suggerito. Da lì a qualche istante, lo sconosciuto replicò con un'altra provocazione. - Dice che allor gli piacerebbe guardare mentre te lo prendo in bocca. - esclamò - Lo vedi che sarebbe stato meglio bloccarlo sin da subito?

- Che tipo è?

- Dalle foto in barca sembra il classico manager che se la spassa, ma potrebbero essere tutte false.

- Vediamo fin dove arriva, - insistette Federico - chiedigli quanto è disposto a pagare.

- Ma cosa stai dicendo? Non ho voglia di perdere tempo con questo imbecille!

- Su dai, ci divertiamo un po' alle sue spalle.

Dopo una rapida conversazione in chat, Gaia chiuse Messenger ed appoggiò nervosamente il telefono sul tavolino. In quello stesso istante, l'arbitro mise fine alla partita in TV. - Allora, - si sentì domandare - cos'ha risposto?

- E' un cretino, te l'ho detto!

- Non puoi dirmi cos'ha risposto e lasciar decidere a me quanti calci nel sedere merita?

- Per farla breve, - replicò Gaia - dice che è disposto a regalarci mille Euro se lo facciamo assistere ad un nostro passionale incontro... e ne aggiunge altri mille se alla fine della visione glielo prendo in bocca.

- Credi che stia bluffando?

- E' così importante saperlo?

- Mille Euro, - ripeté Federico - è disposto a pagare per vederci fare sesso. Non era una nostra fantasia di quest'estate in vacanza? Non trovavamo eccitante che qualcuno ci spiasse su quella spiaggetta nascosta?

- C'è una bella differenza nell'essere sorpresi casualmente da un turista di passaggio, oppure permettere ad un maniaco voyeur di intrufolarsi nella nostra intimità.

- Ascoltami bene senza interpretare in modo errato le mie parole. - la affrontò Federico - Ammettiamo che ci sia un modo sicuro per permettergli di guardare senza poter intervenire, lo escluderesti a priori?

- Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Questo imbecille potrebbe raccontare quello che ha visto. Non c'è alcun anonimato che tenga su Facebook.

- Escludi per un momento tutte queste problematiche di privacy e fingi che questo tipo non sappia niente di noi. Accetteresti?

Gaia provò a riflettere su quella proposta assurda, poi abbozzò una risposta confusa: - ...se ci fosse la certezza che non verrebbe mai a sapere chi siamo, e ci fossero della sbarre di mezzo, potrei anche pensarci. Ho detto pensarci eh...

- Come si chiama quel tipo?

- Si fa chiamare Manuel Serrano e si spaccia come velista spagnolo. Perché me lo chiedi?

- Così lo blocchiamo entrambi su Facebook. - affermò, digitando nervosamente sul telefono - Ma l'idea che ha proposto non mi dispiace affatto e, a quanto pare, nemmeno tu ne sei indifferente.

- Si può sapere cosa hai in mente maledizione?

- Metto un annuncio anonimo su un sito di incontri, - le spiegò - poche parole in cui spieghiamo esattamente quello che stiamo cercando.

- Noi non stiamo cercando proprio nulla!

- Prendiamolo come se fosse un gioco e vediamo se qualcuno è proprio a pagare per vederci far sesso. Questa strana cosa appagherebbe il tuo esibizionismo ed anche il mio orgoglio maschile.

- Che cosa?

- Ma sì, - le sorrise - sono molto fiero di aver sposato la più bella del reame, e mi intriga far vedere ad un altro uomo quanto siamo passionali tra le lenzuola!

- Tu sei pazzo se credi che io possa permettere ad un guardone di entrare nella nostra camera da letto!

- Lasciamo passare qualche giorno. Se qualcuno risponderà all'annuncio, troveremo una soluzione adatta allo scopo. Ho già qualche idea al proposito.

Fu così che, quello che chiamavano gioco, divenne un tormentone del loro menage familiare e la fantasia trovò terreno fertile nella passione di tutti i giorni, finché arrivò per davvero una risposta all'annuncio.

- Eccolo qui! - esclamò Federico, rientrando a casa dopo il lavoro - tra i tanti cretini che si sono fatti vivi, finalmente ce n'è uno con un briciolo di cervello. Ha cinquant'anni, lavora in banca ed è disposto ad aprire il portafogli pur di vederci all'opera. Si fa chiamare Willer e vuole sapere da quale cifra vogliamo partire e cosa comprende il menù.

- Bisogna vedere se è quello che dice di essere, magari è il macellaio in cui si serve mia madre e gira sempre con una mannaia affilata!

- Di certo è un intenditore di quarti posteriori, - scoppiò a ridere - leggi un po' cosa dice della tua fotografia?

- Ma sei pazzo! Che diavolo di fotografia hai postato?

- Stai tranquilla, si vedono soltanto le tue chiappe sode mentre abbrustoliscono al sole della Sardegna, il resto l'ho tagliato. Comunque, gli ho risposto che partiamo da mille Euro, così vediamo subito se è un bluff. Gli ho chiesto anche una sua foto.

Gaia scosse ripetutamente il capo: - Non ti risponderà, - disse - e nel malaugurato caso lo facesse, ti dirà che ti sei bevuto il cervello.

Dopo cena invece, la risposta di Willer sorprese entrambi. - Per il prezzo è d'accordo, - spiegò Federico - Per quanto riguarda la foto, preferisce incontrarmi di persona per un caffè, così da evitare qualsiasi fraintendimento.

- Troverai un Poliziotto in borghese che ti arresterà per induzione alla prostituzione, - gli sorrise - io testimonierò di non saperne nulla e finirai in galera, magari in cella con due omosessuali di colore.

- Perché proprio di colore?

- Per tutti quei grossi motivi di cui si parla in genere. - scoppiò a ridere - Quando sarebbe l'appuntamento?

- Non lo so, - rispose - ma l'invito è rivolto soltanto a me.

- Verrò a spiarvi di nascosto, - lo sorprese - preferisco vedere il macellaio coi miei occhi. Così, se ti dovesse decapitare, provvederò anche al riconoscimento della salma.

La sera seguente, Federico rientrò a casa in ritardo con un gran sorriso stampato sulla faccia.
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