Abel Wakaam
History
1° History, il desiderio venuto dal passato.
Martina era felice in questa sua prima serata senza Francesco, dopo tanti anni di dorata prigionia, e non le sembrava vero di guardarsi attorno e di ritrovarsi con quel gruppo di matte che non vedeva dai tempi del liceo. - Sono passati quindici anni, vi rendete conto? - continuava a ripetere, scrutando nei loro occhi alla ricerca di un pezzo di vita che le era scivolato via tra le dita senza che nemmeno avesse provato ad afferrarlo - Ci siamo lasciate quando ancora eravamo poco più che ragazzine e ci ritroviamo ora che il tempo comincia a incrinare le nostre certezze!

- Forse le tue, - rispose Rachele, palpeggiandole il sedere con gusto - io e Marcella siamo rimaste le stesse di allora e questa sarà l'occasione giusta per dimostrarlo ai maschietti del gruppo!

Già... i maschietti, tutti sorridenti nel loro abito migliore, pronti a sfruttare al meglio l'occasione di quella rimpatriata. L'idea di ritrovarsi per una cena era stata del solito Edoardo, ma si sussurrava che dietro di lui si nascondesse la regia occulta di Guglielmo, l'unico del gruppo ad essere stato baciato dalla fortuna.

- Ha ereditato un patrimonio dalla sorella zitella di suo padre, - vociferavano i più maligni - e si è trovato improvvisamente ricco senza muovere un dito.

Si aspettavano tutti che arrivasse con la Bentley gialla, con tanto di autista ed ancelle al seguito, invece si presentò con la piccola fuoristrada che usava per andare in montagna, la giacca di velluto a coste e la camicia senza cravatta con l'ultimo bottone strappato.

Martina fu la prima ad andargli incontro e comprese dal suo sguardo che l'antica complicità non si era ancora sopita: - Dopo tanti anni non hai ancora smesso di arrivare in ritardo, - gli ricordò - tu sei sempre l'ultimo della fila.

- E tu la più affascinante, - rispose Guglielmo, baciandola teneramente sulla guancia - ho provato a contattarti ma non mi hai mai risposto.

- Sai bene che non si può indurre in tentazioni una donna felicemente sposata, - sorrise - sei arrivato troppo tardi anche quella volta... ricordi, ed io non ho potuto aspettarti!

- ...e sei ancora "felicemente" sposata?

- Lo sono! - gli chiuse sul nascere ogni speranza - Sai bene che Francesco è sempre stato più puntuale, più leale e più innamorato di te!

Per tutta la serata evitarono accuratamente di ritrovarsi faccia a faccia per non dare adito ai soliti pettegolezzi che giravano dagli anni della scuola, quando erano considerati due fidanzatini sempre pronti a sbaciucchiarsi. Fu Rachele ad imbrogliare le carte, proponendo uno di quegli stupidi giochi di società in cui ognuno avrebbe dovuto scrivere una frase su di un foglietto di carta ed il compito degli altri sarebbe stato quello di indovinarne l'autore.

Martina non poteva certo subodorare la trappola che si stava consumando alle proprie spalle e neppure si rese conto di esserci caduta, tant'era l'euforia che le brillava dentro. Quando fu chiaro che fosse lei lo zimbello di turno, non tentò neanche di salvarsi dalla penitenza, confidando nelle solite stupidaggini tra amiche, invece si ritrovò in un vicolo cieco, in balia di chi aveva ordito il tranello con premeditazione.

Fu Marcella a strappare la chiusura della busta col solito vecchio cerimoniale del liceo, tutti in piedi attorno alla tavola e la vittima designata in ginocchio sulla sedia. - In seguito alla tua scarsa fortuna e partecipazione al gioco, - sentenziò - sei condannata a passeggiare lungo la strada alzaia del Naviglio Grande in abbigliamento equivoco finché un avventore non verrà a chiederti il prezzo dei tuoi favori!
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