Abel Wakaam
The Game
1° The Game, il gioco del sesso e della follia.
Due mazzi di carte da poker con colorazioni differenti, era tutto quello che c'era sul tavolo, gettati alla rinfusa. - Diecimila Euro a testa esenti da tasse, - spiegò Larissa Stebel - è il prezzo di una sola carta e non se ne possono acquistare altre.

Nessuno dei presenti fiatò.

- Signori... - intervenne Artur De Cres, il mazziere - stiamo parlando del gioco più travolgente e trasgressivo che sia mai stato inventato sulla faccia della terra, siamo tutti qui per conto di qualcun altro ma, suvvia... vi chiedo un po' più d'entusiasmo!

- Credevamo di poter scegliere una carta, - rispose uno di quegli strani uomini in blu che sedevano in prima fila - e non di riceverla in una busta sigillata senza nemmeno conoscerne il segno.

- C'è un solo asse di cuori per mazzo, - sorrise - ed anche i re si contano sulla punta delle dita in entrambe le confezioni, è la fortuna che decide a chi vanno le carte, ma nessuno vi vieta di contrattarle in privato.

- Non possiamo nemmeno decidere da quale dei due mazzi pescare? - obiettai, attirando subito la curiosità degli altri - Rosso o blu non fa dunque alcuna differenza?

- Le regole sono chiare, - spiegò Larissa, sistemandosi la profonda scollatura della giacca - ogni carta deve trovare la gemella di opposto colore, solo così sarà possibile uno scambio equo e la nostra società pagherà la somma l'intera somma del riscatto.

- Le possibilità negative sono infinite, - si alzò una segretaria dalla settima fila - e le coppie potrebbero essere spaiate, due uomini o due donne, il problema comunque si pone, non tutti sono disposti a superare le proprie convinzioni.

- Come ha già spiegato Artur, è la fortuna, il destino oppure l'imprevedibilità del caso che rendono eccitante questo gioco, così come le regole d'ingaggio che non possono essere violate per non perdere i centomila Euro della cauzione.

- ... quindi il rischio è tutto nostro... o meglio, dei clienti che ci hanno commissionato l'acquisto. La lista ufficiale dei partecipanti verrà almeno resa pubblica?

- Siamo seri... - intervenne di nuovo il mazziere - chi non è venuto personalmente a questa riunione non l'ha fatto certamente perché aveva del lavoro arretrato da sbrigare, diciamo che ha preferito restare nell'anonimato... e allora che senso avrebbe presentare una lista piena zeppa di nomi fantasmi? Tranquillizzate i vostri clienti, ci sono molti modi per far sapere agli altri che hanno in tasca una di queste carte e poi, guardiamoci in faccia, sappiamo bene che, a parte qualche eccezione... fanno tutti parte dello stesso mondo.

Mentre uscivo dalla sede della MacroGames con la preziosa busta nella tasca, ripassavo a mente le macchinose regole d'ingaggio, chiedendomi chi fosse così folle da accettare a priori quello strano gioco. Ma in fondo la vita è bella perché non concede mai la sicurezza del domani e tanto vale viverla giorno per giorno senza elemosinare le emozioni.

Di sicuro era un genio colui che aveva inventato quel complicato meccanismo, prevedendo centinaia di varianti che non potevano certo essere imparate a memoria. Il valore di ogni carta era rispettato solo con quelle di colore opposto ma dello stesso seme, secondo il punteggio del poker, ed ecco che allora un'asse diventava potente più di un re, di una donna o di un fante... e via a scalare. Se invece un "cuori" avesse incontrato un "quadri" un "fiori" o un "picche" sarebbe stata la somma a decretare le sorti dell'incontro, se ne risultava un numero pari, comandava la carta dispari e viceversa. In caso di due carte uguali valeva di nuovo l'ordine legato al seme nel gioco del poker, proprio come appena elencato.

Stabilito chi avesse vinto l'incontro, il perdente doveva mettersi a sua completa disposizione fino alla piena soddisfazione del giocatore per un tempo massimo stabilito di dodici ore. Ovviamente si alludeva esclusivamente a prestazioni di natura sessuale ed il prezzo del biglietto era sicuramente proporzionato all'entità della posta in palio.
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