Abel Wakaam
Libero Arbitrio
1° Libero Arbitrio, il tempo dell'intrigo.
C'è un tempo per l'amore e uno per la trasgressione.

La nostra alchimia si regge sulla capacità di intrecciarne gli opposti capi, così da renderli complici e partecipi... ma allo stesso tempo indissolubili.

Quando si frequenta una comunità online che tratta il tema scottante della sessualità e dell'erotismo, ci si ritrova spesso a fantasticare sull'immaginario erotico delle persone che si incontrano, chiedendosi quanto sia simile al nostro. E' così che il gioco comincia, tra un frettoloso saluto in chat e un messaggio privato che sfiora l'approccio, accendendo prima la curiosità e poi la tentazione. Di solito ci si mostra titubanti, riservati, sospettosi, ma in alcune circostanze un pensiero audace si fa largo nella mente, stuzzicando la parte più oscura dei pensieri. 

Accade quando ci si rende conto che, dalla parte buia di quel filo effimero che ci lega, si muovono due ombre simili alle nostre, titubanti a mostrarsi ma consapevoli di ondeggiare all'unisono. E' allora che ci si consulta, è allora che si cerca la risposta dentro noi stessi e, al primo cenno d'intesa, ci si perde in mille fantasie.

E così accadde anche in quel giorno piovoso di fine estate, quando una sola frase, apparentemente insignificante, trafisse il muro di difesa che di solito alziamo verso gli estranei. Arrivò dopo un interminabile avvicinamento, fatto di complimenti e di riflessioni ma, più che le parole, furono le due immagini, apparse finalmente nei loro profili personali. - Abbiamo scelto di mostrarci perché vogliamo giocare alla pari, - fu il laconico commento - ma nessuno dei due può fare a meno dell'altro!

Dicono tutti così, ma poi i maschietti cercano un approccio separato perché sono più portati a prendere... e meno a condividere. Invece loro non chiesero mai il nostro indirizzo personale, non provarono in alcun modo a stabilire contatti diretti, relegando ai messaggi interni della Community il compito di mantenere i rapporti. 

La nostra proverbiale cautela svanì quando, per primi, ci fornirono un numero di cellulare con cui potevamo verificare la reale consistenza di due identità separate e, dopo una rapida consultazione vocale, ci ritrovammo a comunicare di nuovo tramite la messaggeria del sito. Da lì ad un invito nella nostra chat privata il passo fu molto breve. Li avvertimmo della presenza di alcune fotografie glamour piuttosto intime e, sin dai primi istanti del loro arrivo, fummo elettrizzati dall'atmosfera intrigante che si stava creando.

Mi eccitava l'idea che potessero vedere quelle pose sensuali che fino ad allora erano state una mia esclusiva. E' come se, di colpo, gli avessi permesso di sbirciare dentro i nostri segreti, e immaginai i loro occhi golosi che scivolavano lungo la schiena nuda del mio perduto amore, soffermandosi dove le ombre scure segnavano il confine tra l'inferno della tentazione e il paradiso dei sensi.

Non fu facile districarsi tra il timore di osare troppo e la paura di apparire imbranati, eppure tutto ci apparve così semplice, così naturale, tanto da chiederci se eravamo davvero noi a scrivere senza patemi quali fossero le nostre aspettative e i nostri limiti. E nello stesso tempo, Konrad e Nikole si sciolsero senza inibizioni fino ad arrivare a raccontarci alcuni dei loro desideri inesauditi. Come noi... esattamente come noi... eleganti ed educati, esibizionisti e guardoni, consapevoli di arrestare il gioco un passo prima di andare troppo oltre in quella terra di mezzo dov'è facile scivolare verso il fondo del precipizio.

E tu, amore mio, trovasti il coraggio di chiedere quanto di vero ci fosse nella bisessualità di Nikole, come a voler dichiarare il tuo passato senza remore, senza vergogna alcuna. Si... mi piace pensare che tu abbia saputo amare una donna e ancora più soddisfazione mi da la consapevolezza di averti strappato dalle sue gambe ed averti convertita, se mai ce ne fosse stato bisogno, all'irruenza del mio sesso senza inibizioni. E' da allora che sono completamente pazzo di te e adoro sentirti parlare da lesbica perché so quanto vali adesso e con quanta foga appaghi le mie voglie.

Forse fu per questo che accettammo il loro invito, per dimostrare quanto siamo follemente innamorati uno dell'altra, più che per verificare quanto fosse reale il fascino misterioso di quei due sconosciuti.

Appuntamento in capo al mondo, un viaggio in treno deciso dai nostri sconosicuti amici, ed al momento di oltrepassare il confine svizzero, ci ritrovammo a ridere come due ragazzini alle prime armi. - E se le fotografie fossero false? - mi dicesti - Se ci ritrovassimo davanti due vecchietti con la dentiera?

Erano lì da qualche parte, in uno degli scompartimenti adiacenti al nostro, curiosi e preoccupati allo stesso modo, ma col vantaggio di poter decidere se mostrarsi oppure no. - E se fossero quei due che si tengono per mano? - mi sussurrasti all'orecchio.

- No, Nikole dalla fotografia è molto più tettona, e lui è più magro, più atletico... anche troppo!

- Non fare il geloso, io non amo che te!

- Non sono geloso, - mentii - solo un po' possessivo... Konrad è più giovane di dieci anni e sembra un bagnino di Baywatch.

- Scemo... io ti amo per quel che sei!

- Questo lo so, tu sei la prima donna che mi abbia amato per ciò che ho dentro, ma di fronte ad un gran figo lo so bene che ti tremano le gambe.

Ancora stavamo discutendo dei nostri timori quando una voce da dietro ci chiamò per nome, proprio nel momento in cui ti stavo chiamando "lesbicaccia" e rivangavo il tuo passato ingarbugliato.
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