Abel Wakaam
L''Equilibrio di Nash II
1° L'Equilibrio di Nash II, il volto delle stelle

Questo romanzo è il seguito dell'Equilibrio di Nash



Università di Giordania - Amman

- Dottoressa Sydow! - si sentì chiamare tra la folla. Si voltò di colpo e si ritrovò davanti un volto che conosceva bene.

- Non sono un fantasma. Sono passati quasi dieci anni, ma siamo rimasti gli stessi. Tu forse hai un paio di chili in più... ma ti stanno bene perché te li ritrovi al posto giusto.

- Sigurd... - sussurrò, ancora prima che lui potesse sentirla - cosa ci fai tu da queste parti?

- Ero sicuro di trovarti qui, - continuò - la tua mania di raccontare la voce delle stelle ai ragazzi non avrà mai pace.

- Sono di corsa, - rispose - se non vuoi rimandare questo incontro in un momento più tranquillo, devi correre anche tu e venire con me alla International Community School.

- Da che sei diventata madre, - le sorrise - hai dato un po' di regole alla tua vita. Ti sei fatta anche più affascinante.

- Non dimenticarti che, oltre ad un figlio, ho anche un marito, - rispose Linda - e gli uomini giordani sono decisamente gelosi.

- Ah non ne dubito affatto, di cosa si occupa l'uomo della tua vita?

- Mio figlio studia, - scherzò - e l'altro fa il terrorista, come tutti qui d'altronde!

- Humam mi ha detto che è un insegnante e che te l'ha presentato lui.

- Già... - continuò, allungando il passo per arrivare prima all'auto - adesso però ti devo lasciare, ho davvero molta fretta.

- Vengo con te.

- No, quella di prima era una battuta. - esclamò, allungando la mano per salutarlo - Adesso scusami ma proprio non posso permettermi di arrivare in ritardo.

- Ti lascio il mio contatto telefonico, - insistette Sigurd - resterò ad Amman per tutta la settimana.

- Non mi serve, - chiuse nervosamente la portiera - nel caso fosse necessario, lo chiederò a Humam.

Fu così che se ne andò, senza nemmeno lasciargli il tempo di spiegare perché fosse arrivato sin lì. Linda però sapeva tutto di lui, del suo prestigioso incarico presso la neonata International Space Agency, frutto dell'unificazione delle principali agenzie spaziali del pianeta, nonché dei suoi successi letterali e della grande considerazione che era riuscito a conquistarsi dopo la morte di Albert Hughes ed il ritiro a vita privata di Liang Shu. Ora era lui la mente del redivivo progetto Argonaut, anche se di fatto non pareva più essere al primo posto tra le priorità del pianeta Terra.

Nei giorni successivi, fu Humam a contattarla, proponendo un incontro tra le parti: - Potete venire da me, - spiegò - casa mia è una specie di ponte di Glienicke, l'unico che permetteva il passaggio tra la Germania occidentale e quella orientale. Se è venuto a cercarci è perché ha bisogno di noi.

- Dopo tanti anni, sono finalmente riuscita a farmi una vita, - rispose Linda - non voglio mandare tutto al diavolo per un sogno irrealizzabile.

- Ascoltarlo... - ribadì il Professore - non significa dover per forza cambiare le nostre vite!

- Non è affatto cambiato! - obiettò - Dopo tutto questo tempo e nonostante i successi che ha ottenuto, non ha potuto fare a meno di abbassare gli occhi per verificare la taglia in più del mio reggiseno.

- Lui è fatto così, ma questo non significa che sia uno stupido. E' soltanto diverso.

- Tu lo sai già che cosa vuole. Non fai prima a dirmelo?

Humam attese qualche secondo prima di rispondere, poi evitò di affrontare l'argomento. - Vediamoci tutti a casa mia, - insistette - non abbiamo nulla da perdere nell'ascoltare il motivo che lo ha condotto ad Amman. Potremmo vederci domenica, a pranzo.

- Non lo so, - sospirò Linda - lasciami riflettere. Deciderò all'ultimo momento.

Quando, quella domenica assolata, la sua auto si arrestò davanti alla casa del Professore, Sigurd spostò la tenda ricamata davanti al vetro della finestra: - E' venuta in compagnia! - affermò - secondo te cosa significa?

- Passa ogni minuto libero con la sua famiglia, - spiegò Humam - non li avrebbe mai lasciati a casa da soli per venire qui!

Appena si aprì la porta, il ragazzino corse ad abbracciarlo e gli consegnò un pacchettino avvolto nella carta colorata, poi si avvicinò a Sigurd e gli tese la mano: - So tutto di te e del tuo lavoro, - esclamò, provocando le reazione di disappunto della madre - a casa siamo molto appassionati del progetto Argonaut!

- Ti presento mio marito Yoosuf. - esordì Linda - La piccola peste invece si presenta da solo.

- Piacere... Zayd, - continuò il ragazzino - ho da poco compiuto nove anni e frequento con un ottimo profitto la quarta classe alla International Community School.

Sigurd non poté fare a meno di osservare le notevoli differenze tra lui ed il padre, come se, di fatto, avesse preso tutti i caratteri nordici di Linda. - Ho già sentito questo nome, - annuì - ma non ricordo dove.

- Si basa sul termine arabo "zada" che vuol dire "aumentare" o "incrementare", e sta quindi a significare abbondanza, crescita, - spiegò Humam, facendo una lunga pausa - ma anche "colui che progredisce" o "colui che fa progredire".

- E' un nome molto bello... - rispose - ma non ricordo dove l'ho già sentito.

Yoosuf invece, nonostante insegnasse informatica, era il tipico intellettuale giordano, attento, composto, con una grande conoscenza del mondo esterno ed una spiccata capacità di analisi, per certi versi pareva un giovane Humam, ma di più ampie vedute. Si era sempre interessato di letteratura e conosceva tutti gli autori occidentali, citando degli estratti dei loro scritti per meglio far comprendere il senso del suo discorso. Fu lui a domandare espressamente a Sigurd il motivo della sua visita ad Amman.

- Potrei raccontarvi una lunga storia come premessa, - rispose - ma preferisco farne a meno, se non vi dispiace. Conoscete già tutti cosa si prefigge il progetto Argonaut... ed anche il calo di interesse che è sceso su questa immane impresa.

- Forse i Paesi industrializzati di questo mondo si sono semplicemente stufati di elargire enormi somme di denaro senza ottenere alcun risultato pratico in tutti questi anni! - commentò Linda, invitando Zayd ad uscire per giocare coi figli del vicino.

Appena il ragazzino si richiuse la porta alle spalle, Sigurd si guardò intorno con aria preoccupata e continuò: - Non è così! - sentenziò - I risultati ci sono, ma la direzione politica della International Space Agency ha preferito lasciar decantare l'interesse dei media per questa vicenda.

- La politica è la negazione della stessa democrazia su cui si regge... - intervenne Yoosuf.

Linda gli pose una mano sul braccio e lui subito si scusò della sua esternazione.

- Quali sono questi risultati? - domandò Humam - E' stato finalmente trovata l'equazione di base dell'ormai famoso enigma sull'orientamento della forza gravitazionale?

- Questo è accaduto due anni fa, - affermò, lasciando tutti stupiti dalle sue parole - così come è stato appurato che quel sistema solare da cui è partita Mater non esiste più... distrutto dall'espansione della stella attorno a cui quei cinque pianeti stavano girando. Ora probabilmente c'è soltanto un grande buco cosmico, e la sonda non è più in grado di portarci la voce del suo creatore. Tutto finito, tutto scomparso come la cenere cosmica da cui proveniamo.

- E allora cosa sono serviti i miliardi di dollari dei finanziamenti?

- Una parte sono stati dilapidati per cercare inutilmente le due sonde presenti sulla Terra. Per la cronaca, sono stati trovati soltanto alcuni rottami, costituiti da una lega simile all'intruso atterrato a Datang. La maggior parte del denaro è stata investita nella ricerca così da riuscire finalmente a costruire una macchina in grado di muoversi alla stessa velocità ipotizzata dall'avveniristico progetto che abbiamo avuto in dono.

- OK, - sentenziò Linda - fine di un sogno! Ma non credo che tu sia qui per raccontarci l'epilogo di questa storia.

Sigurd la guardò negli occhi e poi rivolse le pupille per una frazione di secondo verso suo marito.

- Yoosuf è parte della mia vita, - continuò - non c'è nulla che non sappia di me.

- E' troppo complicato da spiegare, dovresti venire alla Base di Datang. Lo devi vedere coi tuoi occhi altrimenti non ci crederesti mai.

- Non mi interessa... ormai ho chiuso con questa storia. Considerato che invece ne sei molto addentro, credo che tu possa continuare benissimo senza di me.

Humam provò ad insistere, ma Sigurd rispose scuotendo ripetutamente il capo. - Non posso dirvi altro, non qui... non in questo momento.

- Anche volendo, - aggiunse Linda, dimostrando che l'interesse per la vicenda non era certo tramontato - non posso venire a Datang. Non posso abbandonare Zayd proprio in questo periodo scolastico e tanto meno Yoosuf. Quando ho deciso di sposarlo, gli ho giurato che non l'avrei mai messo in secondo piano rispetto al mio lavoro, qualunque fosse stato nel presente o nel futuro. Se ti serve qualcosa di davvero indispensabile, posso darti il mio aiuto da qui.

- Puoi contare anche su di me. - aggiunse Humam.

- Quando finisce la scuola? - domandò Sigurd.

- Tra due mesi...

- ...potreste programmare tutti una vacanza nella Repubblica Popolare Cinese, - la interruppe - e poi decidere se continuare questa avventura con me oppure no.

Nello stesso istante, Zayd fece irruzione nella stanza, insieme ai figli del vicino. La sua prima reazione, fu di entusiasmo: - Andiamo a Guizhou e poi a Datang? - domandò con aria felice.

Yoosuf lo prese per mano ed uscì con lui e gli altri ragazzi nel giardino di casa.

- Sai... è strano, - obiettò Linda - mi sarei aspettata che tu mi chiedessi che fine avesse fatto il dodecaedro che abbiamo recuperato in quel pozzo.

- L'ho rimosso da troppi anni dalla mia coscienza.

- Non è vero, non cercare di imbrogliarmi. - lo incalzò - Probabilmente non hai bisogno di noi... hai soltanto la necessità di recuperare quei semi biologici.

- Se così fosse, avrei mandato la CIA o il Mossad, - rispose - e magari avrebbero scoperto come hai fatto a trovare un marito così in fretta, considerata la tua avversione per gli esseri umani di sesso maschile. Dieci anni fa, la tua improvvisa defezione ha fatto comodo a tutti, per certi versi anche a me, ma adesso ho assoluta necessità che tu veda quello che c'è a Datang.

- Non può esserci nulla che io non abbia già visto. - lo sfidò.

Fu allora che Sigurd trasse il suo avveniristico smartphone dalla tasca e gli mostrò un'immagine che la lasciò senza fiato. - Decidi con calma, - continuò, alzandosi in piedi ed abbassando il tono della voce - hai tempo due mesi per decidere. Io domani dovrò assolutamente tornare alla International Space Agency. Humam ha tutti i recapiti personali dov'è possibile contattarmi. Mi ha fatto piacere rivederti.

Prima di andarsene, si fermò a chiacchierare qualche minuto con Yoosuf e Zayd, poi li salutò con una stretta di mano e sparì sulla sua grossa auto scura.

Al loro rientro in casa, entrambi chiesero cosa fosse accaduto.

- Ha ribadito il suo invito a passare le vacanze in Cina, - spiegò Linda - ma abbiamo tutto il tempo per discuterne con calma.

- Avete la faccia come quando danno le notizie di guerra in TV, - esclamò il ragazzo - sembrate spaventati.

- Va tutto bene, - intervenne Humam - siamo soltanto ripensando all'incredibile avventura che abbiamo vissuto in quel periodo. Io allora avevo cinquantasei anni e adesso ne ho dieci in più. Per tua madre invece, sembra che il tempo non sia affatto passato.

- Andremo a Datang e a Guizhou? - domandò il ragazzo.

- Ne dovremo parlare tutti insieme, - rispose Linda, accogliendolo tra le braccia nel suo slancio entusiastico - dev'essere una decisione condivisa.

Radiotelescopio Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope (FAST) - Guizhou - Repubblica Popolare Cinese - Due mesi dopo.

Zayd saltava come un grillo davanti alle vetrate che si affacciavano sull'enorme parabola del radiotelescopio e continuava a chiedere informazioni su ogni dettaglio, quasi volesse la conferma dal padre dell'esattezza delle nozioni che aveva imparato a memoria. Linda invece si aggirava per il Centro di Controllo col nervosismo del passato, cercando il conforto di Humam sulla decisione presa.

- Possiamo sempre andarcene, - cercò di calmarla il Professore - ma sappiamo entrambi che, una volta a Datang, ci lasceremo prendere dagli antichi sogni.

- Lo hai sentito anche tu, - obiettò - quel piccolo sistema solare è stato divorato dall'esplosione della sua stella. Non c'è più nessuno da salvare, ammesso che ne fossimo stati capaci. Nonostante tutto abbiamo acquisito molte tecnologie innovative, in parte anche dello smontaggio dell'unica sonda rimasta intatta sul nostro pianeta. Che altro possiamo aspettarci dagli scienziati di oggi?

- L'aver istituito una sola Agenzia Spaziale è stato un passo importante verso l'integrazione. Il vecchio Ammiraglio Volkov e Liang Shu sono riusciti nel loro intento, prima di ritirarsi per dare il mangime alle loro galline.

- Humam... - sorrise Linda - il fatto che tu ti sia dedicato all'allevamento delle galline non significa che lo facciano anche gli altri.

- E' una metafora, - rispose, pulendosi gli occhiali - qui però non ho ancora visto un volto conosciuto!

- Sigurd è in riunione, mi ha scritto che è in ritardo, ma che arriverà a minuti.

- Zayd è in fermento.

- Nonostante avessi inizialmente deciso di non dirgli nulla del mio passato, è cresciuto con gli occhi appesi al cielo e poi, ovviamente, avendo un padre informatico, non siamo riusciti a tenerlo lontano da Internet. Per lui, io sono un'eroina e tu il migliore degli archeologi.

- Ma io sono il migliore degli archeologi, - sorrise Humam - senza di me non ci avreste mai capito nulla di quei messaggi!

L'arrivo di Sigurd li distolse dal loro scherzoso dibattito: - L'elicottero di servizio sarà qui tra un'ora, - esordì - abbiamo il tempo di andare a pranzo. Come ti ho anticipato, è meglio che il ragazzo non veda quello che c'è a Datang, almeno per adesso.

- Mio marito starà qui con lui, - annuì - si sono iscritti ad un tour turistico di Guizhou in cui spiegheranno anche la storia dell'intruso...

- Sarà molto fiero quando gli racconteranno di te e Humam. Voi invece siete pronti ad affrontare le novità?

- Non so a cosa pensare, - rispose, facendosi seria - ho smesso da un po' di fabbricare aspettative.

Durante il pranzo, il Professore imputò a Sigurd alcuni errori nelle sue scelte: - Gli scienziati non hanno alcuna nazionalità, devono restare cittadini del mondo. - lo affrontò – La scelta di aver sposato le teorie di Albert Hughes, per quanto si sia rivelata vincente, ti ha posto in una posizione ambigua.

- Non avevo altra possibilità, e comunque Liang Shu e Volkov ne erano al corrente.

- Che fine ha fatto Panev? - chiese Linda - Non ho più sentito parlare di lui.

- Lo vedrai più tardi a Datang, - sorrise - l'ho mandato a chiamare alcuni mesi fa. Ha mollato tutto e si è trasferito qui.

- Siamo davvero sicuri che non sia rimasto più nulla di quei cinque pianeti?

Fu allora che Sigurd spiegò cosa fosse accaduto con dovizia di particolari. - Gli Astronomi erano persino riusciti a identificarne la posizione, ma quando hanno esplorato quel preciso punto nello spazio, si sono resi conto che probabilmente la sua esplosione ci arriverà tra qualche migliaio di anni. Questo almeno è il tempo che la velocità della luce impiegherà a portarcela. La cronaca di quello che accadeva, giorno dopo giorno, ci era giunta invece in tempo pressoché reale. Questo è il paradosso di un popolo che è stato capace di comunicare a distanze inverosimili... ed anche a muovere le proprie creazioni meccaniche nel medesimo modo, salvo poi rendersi conto che, con gli stessi metodi, non sarebbero mai potuto partire da lì. Hanno sparso il loro messaggio d'aiuto per tutto l'Universo, mentre si spostavano e colonizzavano successivamente i pianeti di quel sistema, sempre più lontani dal loro sole, e sul quinto hanno trovato la loro fine. Da quell'istante, Mater ha cessato di comunicare ed è entrata in stand-by. La sonda invece ha smesso definitivamente ogni attività e l'abbiamo smontata.

- Non siamo diversi dagli antichi Egizi né dai Romani.

- A differenza di loro, abbiamo almeno aspettato che morisse di morte naturale. A parte la composizione di certe leghe e la complessità dei suoi sistemi di rilevazione e trasmissione, non ci ha detto molto sui suoi creatori. Tutta la memoria conoscitiva era a bordo di Mater. L'interesse di molti generali della Commissione è venuta meno quando si sono resi conto che non c'erano armi.

- Meglio così, ma il sistema di propulsione basato sull'attrazione gravitazionale?

- Quello lo abbiamo praticamente acquisito ma, per quanto riguarda il sistema di comunicazione primario, siamo ancora in alto mare. A che serve un'astronave che può muoversi ad una velocità di migliaia di volte quella della luce se non può ospitare un essere umano e non riusciamo a controllarla a distanza? Dopo 3.500 anni ci hanno ancora sopravvalutato, non saremmo mai stati in grado di raggiungerli in tempo.

- Perché non mi chiedi dei semi genetici? - lo affrontò Linda.

- Perché non sapremmo cosa farcene, - obiettò - ed anche perché, ma lo vedrai tra poco, abbiamo qualcosa di molto più interessante tra le mani. In ogni caso, mi fido ciecamente della tua coscienza etica ed immagino che siano in ottime mani.

L'arrivo dell'elicottero aumentò la tensione in modo incontrollato. Quando lasciò l'area del Centro di Controllo di Guizhou, Linda allungò lo sguardo fuori dal finestrino per immergerlo dentro la stretta valle di Datang. Appena superate le cime verdeggianti che separavano le due depressioni, ebbe una reazione di disappunto: - Ci hai mentito, - sbottò - non c'è nulla!

Sigurd le fece cenno di non dire altro, apponendo il dito indice davanti alle labbra. L'atterraggio avvenne a nord/ovest del lago, ben oltre le costruzioni sulla riva, ed un mastodontico fuoristrada li accompagnò alla Base. Appena scesero dal veicolo, poterono rendersi conto personalmente del trucco ideato per evitare che la piattaforma di sbarco venisse visionata dall'alto. - Da chi ci nascondiamo? - domandò Linda.

- Da chi costruirebbe castelli di carta, rendendo vano il nostro tentativo di ritardare la divulgazione di certe notizie. - rispose – Quel grande telo replica lo stesso colore delle acque del lago e nasconde tutto ciò che si cela sotto di esso.

Una volta nella Base, l'immagine di Mater si offrì finalmente ai loro occhi. - E' integra, - spiegò Sigurd, lasciandosi andare ad un sorriso di soddisfazione - siamo riusciti a farla atterrare qui senza provocare danni.

A differenza dell'intruso, la grossa sonda era massiccia, imponente, e presentava numerosi globi metallici, uniti tra loro da tre strutture lineari esterne. La base, quella che appoggiava sulla piattaforma, era dotata di un doppio anello concentrico, costituito da materiale ignoto, di colore ramato e molto brillante. L'altro lato invece, quello rivolto verso il cielo, mostrava una grande antenna dalla struttura mobile. Sulla sua superficie erano presenti molteplici segni di impatto, probabilmente provocati da micrometeoriti, ma nessuno aveva prodotto danni strutturali evidenti.

- Sembrava impossibile riuscire a datare la sua vita tecnica, - spiegò Sigurd - finché non siamo riusciti ad accedere a quello che potrebbe essere spiegato come un sistema operativo di bordo. Ci sono voluti due anni di lavoro per decriptarlo e siamo riusciti solo ultimamente a ricostruire la memoria storica dei suoi spostamenti. Siamo propensi a credere che abbia cercato di comunicare con noi perché aveva calcolato di aver raggiunto la fine della sua energia. Una seconda scuola di pensiero ritiene invece che lo abbia fatto perché le informazioni che arrivavano dal suo pianeta di origine si erano fatte più allarmanti. Oggi, tutto quello che sappiamo, lo abbiamo estrapolato dalle sue complesse memorie d'analisi, ma ci vorrà ancora molto tempo per tradurlo completamente.

- Al momento quali sono le sue condizioni funzionali?

- Difficile dirlo... il suo cuore pulsante è tenuto in vita da una forma avanzata di fissione nucleare. Su questo dato tecnico non abbiamo ancora nessuna risposta, ma ci aspettiamo che, da un momento all'altro, ci abbandoni per sempre.

- E se accadesse, cosa ne sarebbe della sua memoria?

- L'abbiamo estrapolata e salvata nei nostri sistemi.

- Avete intenzione di smontarla a pezzi come avete fatto con l'intruso?

- Gli ingegneri spaziali non lo hanno ritenuto necessario perché, di fatto, sono riusciti a risolvere la famosa equazione che sta alla base del motore a trazione gravitazionale.

- Quindi mi stai dicendo che possiamo andarcene in giro per lo spazio ad una velocità multipla di quella della luce?

- In teoria sì, ma in pratica potremmo soltanto costruire delle sonde che escludano la presenza umana per l'impossibilità di trasportarla a quella velocità. Pare che, oltre un certo livello, intervenga una disgregazione cellulare. Almeno questa è la risposta dei genetisti.

- Le loro tracce genetiche sembrano invece esenti da questi rischi.

- Questo dovresti dirmelo tu. - obiettò Sigurd.

- Va bene, - commentò Linda - adesso che ci hai aggiornati sulla situazione, possiamo tornarcene a casa?

- Credo che non abbia finito... - intervenne Humam, fino ad allora in disparte - non ci ha invitati qui soltanto per farci vedere Mater, anche se ne sarebbe comunque valsa la pena.

- Il Professore ha ragione?

Sigurd evitò qualsiasi giro di parole e andò subito dritto al problema: - Mater non ha visitato soltanto il nostro sistema solare. - abbassò repentinamente il tono della voce - Ne ha visionati molti altri perché il suo scopo primario non era quello di salvare la sua razza. Quando si è posto il problema, è stata riprogrammata per questo ultimo scopo.

- Ma aveva già a bordo i semi genetici?

- Li ha sempre avuti con sé per qualche motivo che, al momento, non conosciamo.

- Vai avanti...

- Nel suo lungo girovagare, ha memorizzato tutti i pianeti dove la vita sarebbe stata possibile, ovviamente su parametri preimpostati come la distanza dalla stella da cui traggono energia, le dimensioni, la presenza di acqua, di ossigeno ed altre informazioni basilari. Nel suo archivio ce ne sono a decine, tutti provvisti di un campo magnetico che pare essere la prerogativa principale di stabilità.

La sua pausa diede più valore a quello che avrebbe rivelato da lì a qualche istante.

- Essendo una macchina e per quanto fosse dotata di un'estrema capacità di analisi, ha scartato un pianeta che invece a noi pare molto interessante.

- Invece di dirmi perché lo riteniamo interessante, prima spiegami perché lo ha scartato.

- Per lo stesso motivo per cui, a nostro modo di vedere, è interessante: la presenza di troppa acqua!

- Spiegati meglio. - lo incalzò Linda.

- Dalla sua relazione strumentale, se ne consegue che le terre emerse occupino meno del 7% del pianeta, Sulla Terra sono circa il 30%.

- Dimensioni, atmosfera, temperatura e altri parametri fondamentali?

- E' grande quanto Venere e la sua atmosfera presenta ossigeno in quantità respirabile. Il resto sembra compatibile con la vita, almeno così come la conosciamo. Non chiedetemi se sono presenti forme intelligenti perché non vi so rispondere. Se l'argomento vi interessa davvero, possiamo svilupparlo insieme. E' questo il motivo per cui vi ho cercati.

- I dati sono attendibili? - domandò il Professore.

- Li ho comparati personalmente con le valutazioni che Mater ha fatto sui pianeti del nostro sistema solare e, salvo qualche piccola discrepanza, coincidono. La sonda ha avuto almeno 5.000 anni per raccoglierli ed è stata qui diverse volte a farci visita. La sua orbita attorno al Troiano in L4 di Lagrange è di una settantina di anni fa. Coincide con lo sviluppo delle nostre capacità di comunicazione, ed è stata la sua ultima tappa. Ogni giorno scopriamo migliaia di informazioni nuove e la nostra conoscenza è in divenire.

- Ancora non mi è perfettamente chiaro cosa vuoi da noi! - domandò Linda, fissando l'immagine di Mater, immobile sulla piattaforma.

- Di voi mi fido, nonostante lo scherzo che mi avete rifilato l'ultima notte nel deserto giordano, accanto a quel maledetto pozzo. Lo stesso dicasi di Panev... ed infatti anche lui è qui.

- Chi altri è al corrente di questa storia?

- Il nuovo direttore del Centro di Controllo di Guizhou. - spiegò Sigurd - La scoperta è di tre mesi fa ed abbiamo evitato di pubblicarla con la scusa che servono delle prove certe. Prima di darla in pasto ai media, volevo costituire un Team che analizzasse tutti i dati e, semmai, li confermasse.

- Non hai il coraggio di esporti in prima persona ed hai bisogno di qualcuno come me e Humam che ci metta la faccia vero? In pratica ti serve la nostra credibilità.

Mettici anche questo se ti fa piacere. - rispose Sigurd - Ma ho comunque bisogno di voi e vi ho cercati per condividere questa nuova esperienza insieme.

- Ci devo riflettere, - intervenne il Professore - mi sono appena nati 17 pulcini e devo trovare qualcuno che se ne occupi. Inoltre son troppo vecchio e questo clima umido di Guizhou non fa affatto bene per la mia salute. In ogni caso ti devo dire sin da subito che la mia partecipazione è legata a quella della dottoressa Sydow. Se non riuscirai a convincere lei... beh allora tornerò ad occuparmi delle mie galline. - Così dicendo, chiese dove fosse Panev e si fece accompagnare per fargli visita.

- Anche tu problemi di pulcini? - le domandò Sigurd, guardando negli occhi Linda.

Lei fece un profondo respiro: - Ne ho uno solo ma molto più importante, - rispose - ed ho anche un gallo che non ho intenzione di perdere. Detto questo, credo che sia quasi impossibile prolungare la mia presenza qui.

- Mi sono ricordato dove avevo già sentito quel nome. Hai chiamato tuo figlio Zayd perché è stato proprio quel ragazzo ad infilarsi giù per il pozzo per recuperare il dodecaedro con le tracce biologiche. Puoi tenerlo qui con te e lo stesso vale per tuo marito.

- Ammesso che loro siano d'accordo, - obiettò - dammi un motivo valido per restare.

- Non ti interessa sapere cosa c'è su quel pianeta? Con la tecnologia acquisita potremmo rimandarci una sonda per esplorarlo, usando un parametro diverso di valutazione rispetto a quello di una macchina.

- Solo qualche minuto fa, hai asserito che sarebbe inutile costruire una nuova sonda perché non saremmo in grado di implementare un sistema di comunicazione che ci permetterebbe di comandarla a distanza. Inoltre, ci vorrebbero anni per svilupparne il progetto. Non abbiamo tutto questo tempo!

- Ce l'abbiamo già, - sorrise, rivolgendo la sguardo a Mater - e mentre gli altri scienziati perdevano tempo su quell'equazione, mi è venuta la strana idea di recuperare il sistema di telemetria dell'intruso. L'ho integrato nel radiotelescopio e sono fermamente convinto che, col tuo aiuto, riusciremmo a rimandarla su quel pianeta.

Linda scosse ripetutamente il capo: - Tu vuoi rimettere in funzione Mater per rimandarla su un'orbita terrestre e usare il sistema trasmissivo dell'intruso per comandarla? Non può funzionare.

- Ho usato questo sistema per farla atterrare sulla piattaforma di Datang, - sorrise Sigurd - era l'unico modo per farlo!

- Va bene, - lo incalzò - noi rimandiamo Mater a mappare quel pianeta, ma che differenza ci sarebbe con la sua precedente visita? Che ci direbbe di nuovo?

- Intanto mi fa piacere che tu abbia usato la parola "noi", - la invitò a mettersi al computer - guarda le modifiche che sto cercando di effettuare.

Dopo qualche minuto, Linda strabuzzò gli occhi: - Se funzionassero, - affermò - sarebbe straordinario.

- Mater era predisposta per trasportare tre sonde, ho ipotizzato di usare la sua stiva per trasportare un rover che sia in grado di muoversi autonomamente. L'architettura, seppur inversa, non è diversa da quella originale.

- Già... - commentò - il rover parlerebbe con Mater su frequenze terrestri. Mater invece comunicherebbe col radiotelescopio di Guizhou con un ritardo minimo, nonostante l'enorme distanza...

- ...potremmo comandarlo, - la interruppe Sigurd - potremmo vedere ciò che vedono le sue videocamere. In pratica abbiamo già quasi tutto quello che ci serve, perché mai dovremmo dilapidare i fondi per costruire una nuova macchina? Potremmo usarli per perfezionare la telemetria e costruire un rover da far scendere sul pianeta... oppure per modificarne uno esistente.

- Uno esistente?

- La NASA e l'ESA, prima di fondersi nella International Space Agency, stavano collaborando insieme a nuove missioni su Marte. Dopo il rover Curiosity, hanno perfezionato il suo possibile successore. Adesso giace nei laboratori del Kennedy Space Center.

- Mi sai bombardando di informazioni, - reagì Linda – e lo stai facendo alla velocità della luce, così rischio di non capirci nulla!

- Voglio mettere quel nuovo rover su Mater e spedirlo ad esplorare il pianeta d'acqua! - sbottò - Maledizione... in quanti modi devo ancora spiegartelo!

- Dove si trova?

- Qui, - esclamò Sigurd, richiamando sul monitor la costellazione del Cygnus - la stella più luminosa si chiama Deneb, ed è una supergigante bianca. Ci sono stelle più piccole ed una di queste, pressoché invisibile dalla Terra perché è coperta da altre rifrazioni, ha destato la curiosità di Mater. Nella sua orbita esterna si trova un pianeta che appartiene alla zona abitabile. Lo abbiamo chiamato Caeruleus perché l'analisi spettrografica lo ritrae di un intenso colore azzurro. La scelta del nome in latino è un'idea di Gregorio.

- Sappi che ti odio profondamente! - reagì Linda.

- Lo sapevo che, una volta qui, di fronte a questa meraviglia, non saresti mai potuta tornare in Giordania!

- Devo parlarne con Zayd e Yoosuf, - sospirò - siamo una famiglia dove le decisioni vengono prese in modo democratico.

- Il ragazzo ne sarebbe entusiasta, quindi i voti a favore sarebbero già due.

- Non hai capito allora... - gli ribadì il concetto - la nostra è una democrazia pura, funziona sull'unanimità di consensi!

- Ho bisogno di te e di Humam, - insistette - non posso farcela da solo... e non soltanto perché mi serve qualcuno che avvalli questa nuova scoperta. Ho abbastanza credibilità per darmi in pasto ai Media in prima persona!

- Quanto tempo ci vorrà per mettere in pratica questo sogno?

- E' già a buon punto, - spiegò - ritengo altamente probabile che riusciremo a mettere in orbita terrestre Mater, a pieno carico e pronta a partire per la costellazione del Cygnus, entro sei mesi.

Da lì a qualche istante, Humam arrivò in compagnia di Gregorio Panev e non riuscì a trattenere l'entusiasmo: - Lo sai già vero? - scoppiò in lacrime - esiste qualcosa di simile al Paradiso. Ho visto qualche immagine ricostruita al computer di Caeruleus... e mi sono commosso!

Linda li abbracciò entrambi con trasporto.

- Sarai dei nostri? - le domandò il vecchio amico russo.

- Non dipende soltanto da me, - rispose - questa volta non posso mettere al primo posto la scienza... e, come Humam, devo fare i conti con galli e pulcini.

- Puoi portarli, - sorrise Panev - così come anche il nostro caro ex Professore può farsi spedire le sue amate galline! Qui a Datang troveremo un posto dove possano scorrazzare libere e felici, tutte insieme.

- Un momento, - intervenne Humam - un professore resta professore per tutta la vita, come un filosofo o un astronauta. La parola ex non ha senso in questo caso. E poi voglio un foglio scritto in cui si dice che nessuno potrà mai mangiare le mie galline.

- E allora perché le allevi?

- Lo faccio per semplice compagnia! - spiegò - C'è gente che si mette in casa un cane, un gatto o un acquario... ed io invece preferisco mettermi seduto fuori, sotto l'ulivo, a guardar razzolare le mie galline.

- Per me è un po' più complicato, - sospirò Linda - ma vi prometto che, appena tornerò a Guizhou, radunerò il mio piccolo pollaio e prenderò con loro una decisione.

- Possiamo farli venire qui a Datang. - la incalzò Sigurd.

- Preferisco che non siano condizionati dalla vecchia signora di metallo che sonnecchia sulla piattaforma al centro del lago e, in caso di una decisione negativa, è meglio che non sappiano niente di Caeruleus.
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