Figlio di un carbonaio, Abel Wakaam passa la sua giovinezza ad
aiutare il padre nel duro lavoro che scandisce i suoi pomeriggi di ritorno
dalla scuola. Poco incline alla disciplina, abbandona presto gli studi
e, nei brevi momenti di libertà, si lascia conquistare dalla passione
per la montagna e le sue alte cime, sino ad un grave incidente di percorso
che gli precluderà la possibilità di arrampicare ad alto
livello. Il kajak lo aiuta a sfogare la sua voglia d'avventura, ma è
la scoperta delle isole incontaminate dell'arcipelogo delle Kornati
ad ispirarlo alla scrittura. Uno sviscerato amore per l'isola di Rab,
in Croazia, lo porta a scrivere Il Giardino del Mago, ambientato sulla
verde Grgur e l'assolata Goli, penitenziario punitivo dell'allora Federazione
Jugoslavia. Lo aiuta nell'impresa la sua amicizia con Boso, un
vecchio pescatore di Lopar, dalla cui memoria attinge la conoscenza per
raccontare un mondo che pareva perduto. Ma la sua voglia di avventura
non si ferma alla vecchia Europa, dal 2013 si lascia attrarre dai grandi
spazi africani e attraversa il Kenya
e poi la Tanzania,
dall'Oceano Indiano ai laghi della Rift Valley.
La prima opera completa risale alla fine degli anni 80 e dà inizio
alla fortunata serie che lo contraddistingue. Si rende conto che nessuno
dei suoi romanzi è adatto al frettoloso navigatore del WEB, e il
rimedio è uno solo: occorre dar vita a racconti più brevi,
suddivisi in capitoli che possano essere letti tutti d'un fiato. Da quel
momento pubblica un centinaio di romanzi, tutti presenti nella Biblioteca
di AbelWakaam.net che diventa il punto
di riferimento per i romanzi d'autore, con oltre 45.000 utenti registrati
e migliaia di pagine lette al mese. Al suo ritorno dall'Africa,
quando tutti pensavano che la passione per la fotografia lo avesse distolto
dalla scrittura, sorprende di nuovo il suo pubblico con Black
Earth, l'Equilibrio
di Nash, Timeline
e Una
Storia. Segue a breve la serie gialla/thriller con The
Last Pope e The
last Prayer, nonchè l'avveniristico Jerusalem
Enigma.
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